martedì 20 ottobre 2009

He's just not that into you

Wake up: la verità è che non gli piaci abbastanza!Film illuminante, propedeutico ad una pronta reazione nel momento in cui dovremo affrontare l'ennesima delusione d'amore.
Quante volte ci siamo ritrovati a fissare invano il cellulare nella speranza che l'infatuazione del momento si facesse vivo? Quante volte abbiamo ripetuto a noi stessi che "se non chiama e non mi propone di uscire è solo perchè sta lavorando tantissimo ed è molto stressato? Quante volte ci siamo convinti che se non lascia il/la partner ufficiale per amare noi alla luce del sole è soltanto perchè è tanto sensibile e non vuole far soffrire nessuno, ma che è soltanto questione di settimane?
Il finale è quasi sempre riassumibile nel messaggio di questa simpatica commedia ad episodi: la verità è che non gli piaci abbastanza. Se dopo il primo "date" passano settimane senza che l'oggetto dei nostri desideri si faccia sentire, iniziate a prendere in considerazione di accettare l'invito a cena dell'amico della vostra collega, che da quando vi ha conosciuti vi intasa la casella di posta elettronica con i posts di cartoni della Disney che vi piacciono tanto. Sebbene vi sembri un personaggio poco tenebroso e non abbastanza "maledetto", forse dimostra uno spirito di iniziativa meritevole di attenzione, nonchè un interesse verso di voi decisamente più spiccato del bello-e-impossibile da cui state aspettando un segnale.
Se non ricordate più da quanti mesi siete diventati l'amante nascosto di una persona sposata, toglietevi dalla testa che quest'ultima lasci tutto e bussi alla vostra porta in sella ad un cavallo bianco per portarvi via con sé. Anche se continua a promettere che le carte del divorzio sono pronte, ma si preoccupa per la reazione dei figli, non lasciatevi ingannare: avete maggiori probabilità di successo se decideste di aprire una distilleria di alcolici in Iran.
E concludiamo con il "caso dei casi": il vostro partner e voi non andate a letto da un po' di tempo. Non entrate nel tunnel del "è molto stressato e io sono stata assente". Non fate l'errore di andare in deficit di autostima con pensieri del tipo "Forse la mia seconda scarsa con il push-up non è abbastanza", "Dovrei metterlo a dieta di ostriche", "Se facessi l'enorme sacrificio di rinunciare al mio pigiamino hello-kitty e mi travestissi da escort forse smuoverei qualcosa"...stronzate! La seconda scarsa è quella che vi permette di comprare bulimicamente tutti i top carini che vedete nei negozi, senza farvi il problema che potrebbero non reggere "le ragazze". Dimenticate le ostriche: ad una coppia che funziona di solito la fame viene dopo (u get what I mean). Toglietevi dalla testa il mito della biancheria: normalmente dovrebbe rimanervi addosso dai due ai tre secondi, dunque spendereste cifre folli che potreste tranquillamente investire in una fantastica pulizia del viso. Se tra due persone esiste un minimo di attrazione, scatta il desiderio di andare a letto insieme. E' chimico, quindi scientifico, quindi incofutabile: il primo fattore che rende promettente una relazione è la presenza di intesa sessuale, altrimenti conviene che vi reiscriviate al corso serale di yoga per occupare il tempo libero. Fate dunque attenzione alle continue contratture durante gli allenamenti o alle frequenti emicranie del partner: ad un'analisi più accurata potreste scoprire che si accompagnano a misteriose uscite serali per motivi di lavoro o con il "migliore-amico-a cui -è appena - morto il gatto - e si sente tanto depresso". Potrebbe per contro essere giunto il momento di appellarvi alla famosa pausa di riflessione e di partire per quel viaggio in Siria che sognate da una vita.
Consiglio la visione di questa commedia in compagnia degli amici del cuore, per capirsi quelli che chiamate nel cuore della notte perchè volete mandare un messaggino carino alla persona che vi piace e non sapete se chiuderlo con "bacio" o con "ti abbraccio": vi troverete a ridere sia per la comicità del film in sé, sia per il fatto che vi sembrerà di rivivere episodi vissuti tra amici o amiche. Insomma, chi di noi non ha tre amiche con cui si ritrova il terzo mercoledì del mese per una cena in cui l'argomento principe sono i rispettivi love affairs? Se l'amore è delicato come un cristallo di Boemia, l'amicizia complice - per fortuna - è lineare e solida come il marmo di Carrara.

venerdì 16 ottobre 2009

Whatever works - Basta che funzioni

Se avete otto euro in tasca e decidete di spenderli bene, dimenticatevi dei leggings lucidi che avete visto alla Alcott. Se c'è nella vostra vita un uomo bellissimo che fa lo stronzo (e di solito è così), resistete alla tentazione di utilizzare il capitale per un vassoio di fantastici biscotti al cacao e frutta secca sfornati da quel terrorista del panettiere di fronte, affogando i drammi sentimentali nella maestria dell'arte bianca: tanto i belli sono stronzi per definizione e voi vi sentireste ancora in colpa dopo sei ore passate nella sala cardio della vostra palestra. Controllatevi sul tasto più difficile: ignorate quegli orecchini ovaleggianti viola che si intonerebbero alla perfezione con il vostro nuovo pullover scollato e che vi stanno ipnotizzando dal vetro di una vetrina. Dire di no ad un paio di orecchini vistosi è un sacrificio incommensurabile ma per una volta provateci, pensando al vostro beauty-case che non si chiude più perchè è pieno di bigiotteria.
Dirigetevi verso il primo cinema sul vostro percorso (vi auguro che non sia uno di quei multisala che puzzano di pop-corn) ed investite il capitale in un biglietto per la proiezione di "Whatever works". Basta che funzioni, Woody Allen 2009.
Woody Allen finalmente è tornato in se stesso e ci ha regalato una pellicola sullo stile di Harry ti presento Sally, Pallottole su Broadway, Criminali da strapazzo.
La trama è un pretesto per liberare il sarcasmo cinico del protagonista - alter ego del director(Larry David): un eccentrico professore di fisica newyorchese (sì, tranquilli, è ambientato a New York) si sposa con un'improbabile teenager texana scappata di casa (Evan Rachel Wood). La vita della coppia scorre a suon di frecciate al veleno contro i pregiudizi dell'America delle provincie, finchè i genitori della ragazza bussano alla porta dell'appartamento di Brooklyn in cui vivono i due per riportare la figlia a casa.
La travolgente vita newyorchese (iniziate ad organizzarvi per il passaporto elettronico) libera la vacillante "American happy couple" dai clichés imposti dal perbenismo texano. Lei (Patricia Clarckson) scopre una vena artistica sopita ed un'inclinazione alla bigamia e lui (Ed Begley jr) capisce dopo anni il motivo della sua passione adolescenziale per gli sport di squadra: la doccia nello spogliatoio con i compagni di squadra.
Canovaccio per veri Alleniani insomma, zeppo di quelle battute atee, anticon ed antidem allo stesso tempo, qualunquiste e radicali, per cui personalmente da anni rido come una scema sentendole. Dopo la passabile saga londinese (Matchpoint, Scoop) e lo pseudo Almodovar del 2008 (Vicky, Cristina, Barcelona mi aveva abbastanza disorientata), dopo un anno e mezzo di recessione e crisi sui mercati finanziari, di congiunture economiche pessime e ricapitalizzazioni bancarie, questo film rappresenta la frontiera perduta dell'investimento nel titolo privo di rischio! Non indugiate, dunque, a posizionare i vostri otto euro "long" su questo film: il ritorno sull'investimento a fine proiezione farebbe impallidire di vergogna qualunque gestore di fondi.
Si esce infatti dalla sala con un fantastico senso di allegria addosso. Come aver comprato un paio di orecchini vistosi.

lunedì 5 ottobre 2009

Diari cinematografici

La vita reale è un casino per una reporter mancata che cerca di trovarsi a proprio agio nella stretta casella del metro-boulot-dodo versione milanese (che in realtà è uguale in tutto il globo ma dirlo alla parigina è by definition più chic).
In mancanza della possibilità di vivere viaggiando con un zaino ed una macchina fotografica, negli anni ho mandato giù il boccone amaro e mi sono messa a seguire il consiglio di John Lennon. Mind Gaming.
E' in una seduta fantastica di mind gaming, in un ufficio grigissimo di una noiosissima banca d'affari che un anno fa è nato questo blog.
Ed è in un pomeriggio piovosissimo che ho realizzato che, mind gaming, molto spesso il mio aereo è una sala cinematografica milanese: mi allaccio cinture invisibili seduta sulle poltrone bordeaux e viaggio attraverso le immagine di una bella pellicola.
Quindi perchè non raccontarlo, in attesa di trovare finalmente il sistema di essere una reporter (o meno poeticamente i soldi ed il coraggio per farlo).
Diari cinematografici è dedicato a C, che come me è uno incazzato nero ed ama il cinema. Nel senso che quando gli pare esce, va al botteghino e vede il film. Senza trasformarlo in un ennesimo rito sociale solo perchè qualche rompipalle un giorno ha deciso che al cinema si deve andare solo ed esclusivamente con qualcuno se no sei da assstente sociale.
Buona lettura, buona visione, merry mind gaming.