lunedì 27 dicembre 2010

You will meet a tall dark stranger

Cercherò di essere obiettiva. Lo prometto.
Woody Allen torna a Londra, dopo la (magnifica) interruzione newyorchese di Whatever works, con un cast altisonante: Antony Hopkins, Naomi Watts, Freida Pinto, Josh Brolin. E un seducentissimo Banderas (lo so, avevo detto obiettiva...). Il film analizza l'illusoria dinamica dell'amore eterno e del rapporto di coppia, di cui gli esseri umani si ostinano a non concepire la limitatezza temporale. Una coppia in piena crisi di terza età esplode nel momento in cui Alfie si rende conto di essere invecchiato e cerca di aggrapparsi alla vita che sente sfuggire abbandonando la moglie per una compagna giovane, bella, texana o di analoga provenienza, e rimasta a qualche passo prima dell'homo sapiens nella catena evolutiva. Helena reagisce alla rottura del matrimonio trovando conforto nei tarocchi ed in una spiritualità di dubbio gusto, ma apparentemente efficace. Problemi sentimentali anche per la figlia Sally, una brillante esperta d'arte che lavora in una prestigiosa galleria di proprietà del bel Greg (ovviamente Banderas): il marito, Roy, dopo aver pubblicato un romanzo, cerca di scongiurare il rischio di diventare una meteora tentando di impostare un nuovo romanzo. L'equilibrio fragile dei due viene incrinato quando Roy nota la seducente dirimpettaia, che suona la chitarra alla finestra indossando sempre qualcosa di rosso. Anche Sally, tuttavia, non si rivela propriamente la moglie innamorata e felice che raccontano le favole. E come esserlo, quando si lavora con Antonio Banderas? Greg sta divorziando dalla moglie e confida all'assistente i tormenti che sta attraversando. Eros, nel frattempo colpisce con i suoi strali anche Helena, che ritrova la felicità perduta con il proprietario di una libreria specializzata in testi esoterici. Scoppia invece l'improbabile coppia Alfie-Charmaine, i cui dialoghi surreali ricordano alla platea che si è pagato un biglietto convinti di vedere un Allen (sì, sì, obiettiva..scusate!).
Roy e Sally, giunti al capolinea, decidono di lasciarsi. Lui, dopo un lungo corteggiamento, conquista il cuore della musicista vestita di rosso. Lei confessa i suoi sentimenti a Greg, che da buon "bello e impossibile" nel frattempo trova consolazione tra le braccia di un'artista parecchio maudite.
La pellicola non sarebbe male, se fosse di un altro regista. Sinceramente, dopo Whatever works, noi alleniani convinti avevamo intravisto il ritorno a quel quell'ironia tagliente, atea e materialista che tanto amiamo. A quella New York frenetica e multiforme che è habitat naturale dei film di Woody, molto più della glaciale Londra: troppo ingessata, troppo scontata, troppo poco sfacciata per noi puristi. Insomma, ma dove è finito il Woody che avrebbe corso le presidenziali francesi con il motto "cinismo, sarcasmo e orgasmo"? E che probabilmente, avrebbe avuto ottime chance di vincere?