Il cigno nero di Mona Achache si chiama Renée Michelle (J. Balasko) ed è la portiera dello stabile parigino in cui Paloma vive con la famiglia. Un condominio "bourgeois", di famiglie "bourgeoise" (tradotto con "ricco" in italiano, ma a Parigi essere "bourgeois" ha una connotazione più forte: insomma, "on est pas dans le XX" per citare un tizio che mi aveva mostrato un appartamento nel XVII arrodissement ed era preoccupato che non ne fossi abbastanza all'altezza). Renée assomiglia alla vostra portiera, ma dietro i chili di sovrappeso, i maglioni consunti e la tinta da riprendere, si nasconde un'appassionata di letteratura e filosofia. Una lettrice di classici, che nasconde una stanzetta traboccante di volumi, letti e riletti da saperli a menadito. Una persona che prova emozioni, al contrario degli altezzosi inquilini che le scorrono davanti senza vederla.
Viaggi, cinema, letteratura, racconti, mind gaming di una che "da grande" voleva fare la giornalista
lunedì 18 gennaio 2010
L'herisson
Il cigno nero di Mona Achache si chiama Renée Michelle (J. Balasko) ed è la portiera dello stabile parigino in cui Paloma vive con la famiglia. Un condominio "bourgeois", di famiglie "bourgeoise" (tradotto con "ricco" in italiano, ma a Parigi essere "bourgeois" ha una connotazione più forte: insomma, "on est pas dans le XX" per citare un tizio che mi aveva mostrato un appartamento nel XVII arrodissement ed era preoccupato che non ne fossi abbastanza all'altezza). Renée assomiglia alla vostra portiera, ma dietro i chili di sovrappeso, i maglioni consunti e la tinta da riprendere, si nasconde un'appassionata di letteratura e filosofia. Una lettrice di classici, che nasconde una stanzetta traboccante di volumi, letti e riletti da saperli a menadito. Una persona che prova emozioni, al contrario degli altezzosi inquilini che le scorrono davanti senza vederla.
sabato 2 gennaio 2010
The boat that rocked

"Stay with Me Baby" - Duffy - 3:52
"All Day and All of the Night" - The Kinks - 2:23
"Elenore" - The Turtles - 2:30
"Judy in Disguise (With Glasses)" - John Fred and His Playboy Band - 2:52
"Dancing in the Street" - Martha Reeves and the Vandellas - 2:36
"Wouldn't It Be Nice" - The Beach Boys - 2:23
"Ooo Baby Baby" - Smokey Robinson - 2:45
"This Guy's in Love with You" - Herb Alpert & The Tijuana Brass - 4:01
"Crimson and Clover" - Tommy James & The Shondells - 5:24
"Hi Ho Silver Lining" - Jeff Beck - 2:53
"I Can See for Miles" - The Who - 4:07
"With a Girl Like You" - The Troggs - 2:07
"The Letter" - The Box Tops - 1:54
"I'm Alive" - The Hollies - 2:25
"Yesterday Man" - Chris Andrews - 2:32
"I've Been a Bad Bad Boy" - Paul Jones - 2:20
"Silence Is Golden" - The Tremeloes - 3:09
"The End of the World" - Skeeter Davis - 2:39
"Friday on My Mind" - The Easybeats - 2:53
"My Generation" - The Who - 3:19
"I Feel Free" - Cream - 2:54
"The Wind Cries Mary" - Jimi Hendrix - 3:21
"A Whiter Shade of Pale" - Procol Harum - 4:00
"These Arms of Mine" - Otis Redding - 2:33
"Cleo's Mood" - Jr. Walker & The All Stars - 2:42
"The Happening" - The Supremes - 2:50
"She'd Rather Be with Me" - The Turtles - 2:21
"98.6" - The Bystanders - 3:19
"Sunny Afternoon" - The Kinks - 3:34
"Father and Son" - Cat Stevens - 3:42
"Nights in White Satin" - The Moody Blues - 4:26
"You Don't Have to Say You Love Me" - Dusty Springfield - 2:49
"Stay with Me" - Lorraine Ellison - 3:33
"Hang On Sloopy" - The McCoys - 3:52
"This Old Heart of Mine (Is Weak for You)" - The Isley Brothers - 2:51
"Let's Dance" - David Bowie - 4:06
martedì 15 dicembre 2009
Dodecaneso
Mi lanciavo quindi a costruire una storia in cui mercanti di spezie e tessuti, incuranti delle bizze di Poseidon, solcavano il Mar Egeo per portare i prodotti d'Asia minore e Creta agli empori di Rodi, Kos e Patmos, dove venivano accolti dalla popolazione locale desiderosa di acquistare olii profumati e ascoltare i loro racconti: si narrava che il re di Creta nascondesse nello sfarzoso
Per noi studenti del famigerato liceo Alfieri, torturati dalle perfide versioni appiopateci dalla storica prof. Zunino, questi luoghi erano un po' come l'isola-che-non c'è o Paperopoli: non li immaginavamo come posti veri, ma come "non-luoghi".
giovedì 10 dicembre 2009
Stockholm
Avete letto almeno tre volte "Pattini d'argento"? Prendetevi un momento per voi stessi in inverno e volate a Stoccolma per una pattinata in centro città: la pista ghiacciata, i palazzi storici intorno, la sorridente popolazione svedese che pratica lo sport nazionale vi faranno tuffare nelle pagine del vostro libro.
martedì 8 dicembre 2009
Paris

Al posto del giro sul batello, andate a bervi un drink o a cena su una "péniche": si tratta di batelli attraccati lungo la Senna adibiti a locale. Una serata al Charleston ad esempio - quai de la Gare (13 arr.) - non ha un "fair value" definibile in valuta. Invece di salire sulla Tour Eiffel insieme ad altri migliaia di persone, comprate un "bouquin" lungo la Senna (un libro usato)- ad esempio "Les fleurs du mal" - e prendetevi un paio d'ore per leggerlo sul prato dei Champs de Mars, con les Invalides alle spalle e rive droite di fronte. Non perdete tempo sugli Champs Elysées: sono assolutamente banali, dato tutto quello che offre la città. Piuttosto perdetevi a passeggiare tra il 16 ed 8 arr ed il 17 arr.: la Parigi dei parigini di nascita. Troverete banchi di fiori, negozietti e botteghe lontani anni luce dai megastores degli Champs, piccoli cafè e bistrots non assaltati dai turisti, dove godervi le pagine di un libro o un po' di musica. Una pausa imperdibile per gli amanti delle tisane è Mariage Frères sul Faubourg de Saint-Honoré (8 arr.): la famiglia Mariage apparteneva alla casta dei "hommes honorables" del XVII secolo, in quanto intrattenevano commerci di thè e spezie con la Persia e le Indie. I discendenti dei Mariage aprirono il primo salon de thé a Parigi nel 1854: un thé dai Mariage insomma, avvicina più alla storia di una foto scattata all'Arc de Triomphe da esibire come trofeo una volta rientrati a casa.

Suggerimenti e idee:
http://www.leparisien.fr/info-paris-ile-de-france-oise
http://www.clubmedgym.com/
http://www.ratp.fr/
http://www.restoaparis.com/accueil.html
http://o-kari.com/hammam-paris/
venerdì 4 dicembre 2009
Diari di viaggio
E' in queste preziosissime parentesi dalla vita di tutti i giorni che ho imparato quel poco di davvero importante che so. Non ricordo quale autore di letteratura di viaggio ha scritto "La vita è come un libro. Se non viaggi ne leggi soltanto la prima pagina".
Diari di viaggio è dedicato ai miei due nonni, che mi hanno insegnato ad essere curiosa, a non convincermi di sapere abbastanza, ad ascoltare la gente di ogni colore. E' anche dedicato a mia madre, che mi ha insegnato a stare in piedi sulle mie gambe ma che mi aiuta a rialzarmi dalle cadute ancora adesso e che è la persona a cui, più di tutte, vorrei assomigliare almeno un po'.
Diari di viaggio è un invito a leggere le pagine di vite che seguono la prima, ad appassionarsi al proprio romanzo personale e scorrerlo con avidità, parola dopo parola, frase dopo frase, chilometro dopo chilometro.
martedì 1 dicembre 2009
Diarios de motocicleta

A fine 2009 mi trovo a ripensare a questo film. Ho ritrovato la mia bussola nonostante l'unica avventura che ho avuto il fegato di affrontare siano stati nove mesi di lavoro a Parigi. E mai come in questo momento venderei decisamente ancora l'anima al diavolo per poter partire con uno zaino ed una macchina fotografica. Nonostante questo, vedo in Diarios de motocicleta il risvolto dell'amicizia soprattutto. Lo sento distintamente, ora che Giulia ed io viviamo a un paio d'ore di aereo e non cantiamo più le hits con i finestrini abbassati ogni volta che ci pare, né facciamo la siesta dopo pranzo tra una lezione e l'altra o cinema più kebab house alla sera. Lo sento perchè nella vita non c'è niente di più rassicurante della presenza di qualcuno che ha esattamente le tue radici ma anche esattamente il tuo desiderio di scoprire. Con cui riesci a perderti in viale papiniano, ad escogitare un sistema assurdo per incrociarsi su rue de Rivoli, a farti gli stessi ragazzi restando sempre amiche, a lasciare emergere il tuo lato peggiore sapendo che l'altro è lì, pronto a tirarti per i capelli ed impedirti di fare cazzate. Oggi per lei è un giorno speciale e vorrei soltanto poter prendere un caffè insieme dopo per raccontarsi tutto, così come ci sono giorni in cui vorrei soltanto che la mia migliore amica fosse qui. Questo è il film ed anche la vita: viaggiare di fianco alle persone che contano, soffrire per le separazioni da loro, aspettare con ansia l'occasione di rivedersi, al Ligure per il marocchino di rito.
martedì 17 novembre 2009
Inglorious basterds

La fantatrama su cui sono costruite le due ore abbondanti di pellicola mostra le "gesta" di un gruppo di soldati americani in Normandia, la cui missione è spargere il terrore tra le truppe d'occupazione nazista attraverso imboscate a cui seguono torture di vario genere. La strada dei basterds capitanati da un crudelissimo ed antipatico Brad Pitt si incrocia con quella di una ragazza ebrea, unica superstite della sua famiglia all'occupazione ed in particolare allo spietato colonello nazista Landa. Sushanna gestisce un cinema a Parigi sotto falsa identità e reincrocia il carnefice della sua famiglia quando il suo cinema viene scelto per la proiezione della première di un filmetto di propaganda del regime, a cui presenzia lo stesso Hitler.
L'evento offre la situazione perfetta per ordire un attentato ai vertici tedeschi: i basterds, in contatto con alcune spie, presenziano alla prima spacciandosi per improbabili italiani. Il colonello Landa, giustamente insospettito dall'italianità di Brad Pitt scopre il plot e scende a compromessi con gil americani: loro avrebbero portato a termine l'operazione, assassinando Hitler e in cambio lui avrebbe patteggiato una cospicua resa. Qui l'unico messaggio che ho tratto dal film: tra bastardi senza gloria si parla la stessa lingua e si crede nella stessa ideologia.
Parallelamente, Sushanna stessa ha organizzato la sua vendetta personale verso il nazismo antisemita, riempendo di tritolo la sala. Il filmetto propagandistico infatti si chiude con una ripresa inserita da lei, in cui svela agli attoniti presenti che saranno uccisi da un'ebrea. Il cinema salta in aria e anacronisticamente si compie il fantadestino dei vertici delle S.S.
Il cerchio si chiude con la fuga dal luogo del massacro dei basterds con Landa al seguito. Quest'ultimo si arrende agli ormai vincitori della guerra, confidando nel rispetto del loro impegno nell'assicurargli la resa patuita. Il rispetto della parola data, tuttavia, implicherebbe gloria: a Landa viene marchiato a fuoco sulla fronte il simbolo della svastika, come consuetudine dei basterds con i nemici catturati.
La violenza gratuita di diverse scene mi ha lasciato molto perplessa, così come la totale astoricità della trama. Nota positiva: ho visto il film abbracciata ad un enorme cuscino, dietro cui ho potuto nascondermi durante le scene più crude, quindi non ho avuto incubi postumi.
domenica 15 novembre 2009
Julie&Julia

martedì 20 ottobre 2009
He's just not that into you
