Come un fiume. Quando sorrideva abbassando lo sguardo. Tutto scorre. Le mani tra i capelli castani. Non ci si bagna due volte nel medesimo fiume. Parole non dette. Il divenire. L'assenza che snerva, esaurisce. "Noi - quelli di una volta - non siamo più gli stessi" (*). Dita intrecciate. Resta il balsamo del tempo che sbiadisca i ricordi, smorzi i contorni, spenga la passione. O ne dia l'illusione. Tutto scorre.
(*) Pablo Neruda
Viaggi, cinema, letteratura, racconti, mind gaming di una che "da grande" voleva fare la giornalista
mercoledì 2 marzo 2011
martedì 1 marzo 2011
Atene: il demos si ferma
Mentre la Libia è in bilico e tiene sospeso lo sguardo del mondo, la dolce Grecia è stata paralizzata da uno sciopero generale. Atene si è fermata: il demos ha riempito Syntagma e le zone limitrofe, per manifestare il malessere dovuto ai provvedimenti di austerity post bancarotta. Il governo Papandreu nell'occhio del ciclone: la gente non ce la fa. E si tratta della nostra Europa. Le misure faranno felice Bruxelles e l'IMF, ma stanno gettando i greci nella povertà. Purtroppo la manifestazione è degenerata in violenza, come spesso accade quando si raggiunge un limite di saturazione.
Nessuno ne parla, nessuno commenta, al di fuori dell'Ellade, ma è a un braccio di mare dalle nostre coste - come la Libia, più della Libia - è alla base di quello che siamo. O dovremmo essere. Riporto la notizia almeno qui, per chi sopporta una radicalchic innamorata della Grecia e del mondo classico.
Nessuno ne parla, nessuno commenta, al di fuori dell'Ellade, ma è a un braccio di mare dalle nostre coste - come la Libia, più della Libia - è alla base di quello che siamo. O dovremmo essere. Riporto la notizia almeno qui, per chi sopporta una radicalchic innamorata della Grecia e del mondo classico.
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